Annetta e Nicolino
Aveva gli occhi verdi quella ragazza minuta ed elegante che insieme ai
genitori usciva dalla chiesa al finir della messa. Nicolino la guardava
di nascosto per tutta la durata della funzione ed era felice quando
capitava che la sua famiglia si sedeva al banco dietro di lei, cosa
assai rara perché era suo padre a scegliere dove sedersi. Nicolino, che
era un ragazzetto intelligente, aveva studiato una tecnica per
influenzare la scelta paterna e la metteva in pratica ogni domenica,
anche a costo di prendersi uno scappellotto e un rimprovero. Giunto
davanti alla chiesa faceva finta di allacciarsi una scarpa per ritardare
l’ingresso, così da sistemarsi più in fondo.
La disperazione lo prendeva quando lei capitava nei banchi più indietro
perché non avrebbe potuto girarsi; solo alla fine della funzione aveva
una brevissima opportunità: quando tutti si facevano il segno della
croce prima di uscire, lui lo faceva velocissimo e si girava prima degli
altri, così da guardarla in viso almeno per un attimo. Fu così che
riuscì a vedere il bellissimo colore verde dei suoi occhi, e se c’era
qualche dubbio che si fosse innamorato di quella ragazza, ora non ce
n’erano più.
Nicolino la sbirciava per tutto il tempo della funzione infilando lo
sguardo tra le persone che facevano da barriera, e un giorno più
fortunato degli altri sentì sua madre chiamarla per nome: “Annetta”,
così si chiamava. Incontenibile fu l’emozione! “Annetta”, ripeté fra sé,
una, due, tre volte mentre le gambe quasi gli cedevano. Ora poteva
sussurrare il suo nome nelle notti che avrebbe voluto lunghe e insonni.
Ora poteva persino chiamarla se un giorno l’avesse incontrata in una
situazione favorevole. E ciò avvenne pochi giorni dopo davanti al banco
del pane quando il fornaio entrò nel retrobottega e loro rimasero soli.
“Annetta”, fu l’unica parola che Nicolino riuscì a pronunciare, la
lingua congelata per l’emozione. “Nicolino”, fu l’unica parola che lei
riuscì a sussurrare, poi il dito mignolo di lei serrò appena il mignolo
di lui in quello che poteva sembrare un contatto casuale, agli occhi
degli estranei, ma valeva quanto un fiume di parole per loro due.
“Conosce il mio nome”, pensò Nicolino con profondo stupore, “vuol dire
che forse mi ama?”. “Conosce il mio nome”, pensò Annetta quasi svenendo,
“son certa che mi ama”.
Fine del brano di valutazione
Formato: 10 x 14
Pagine: 40
Codice acquisto: 003