Il Papà Ritrovato
“Se quella pallottola m’avesse trafitto bene, allora avrei avuto una
vita!”.
Nonostante quel che si pensa, la giornata di un barbone è densa
d’impegni e quella di Hermes lo era ancora di più. C’erano le quotidiane
esigenze alimentari, la doccia alla Caritas quando ne aveva voglia, la
questua per compare il tabacco e la birra, la ricerca di nuovi cartoni
asciutti e qualche visita ai cassonetti delle zone buone per tentare la
fortuna.
Quasi sempre trovava cose utili: un buon paio di scarpe, un trolley per
farci un armadio, una sedia di plastica, un tappetino in gomma per
rendere più soffice il sarcofago. Queste erano incombenze comuni a tutti
i barboni come lui, ma Hermes aveva altri importanti impegni, infatti
soleva affermare: “Io tengo un’attività, mica posso perdere tempo a
guardare il passeggio”.
Ogni giorno prendeva la sacca di tela di tipo militare, se la metteva in spalla e lasciava le sue cose sotto Ponte Matteotti. Il gesto di mettere la sacca in spalla lo riportava sempre agli anni trascorsi nei Marines, anni di guerra, di polvere del deserto, di pericoli e di morte. Ma lui era sopravvissuto, questa era la fregatura. Se quella pallottola l’avesse colpito bene, se quel bastardo avesse avuto una buona mira, ora lui sarebbe felice.
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