La Mantellina Rossa e il Segreto dell'Immortalità
Il 1943 e seguenti furono anni difficili.
La guerra registrava sconfitte su tutti i
fronti: in Russia, in Africa, in mare, ma la propaganda fascista non ne
parlava, anzi esaltava come grandi vittorie alcuni piccoli e
insignificanti successi. La sensazione popolare era ben diversa e molti,
ormai rassegnati all’imminente sconfitta, subivano la pesante
occupazione nazista.
La deportazione degli Ebrei avveniva
nell’apparente indifferenza ma in realtà scuoteva gli animi, perché in
una Milano sotto occupazione si muovevano segretamente donne e uomini
coraggiosi che rischiavano il carcere e la propria vita per salvare
quella di altri.
Ermanno la trovò insignificante a prima vista.
La nuova venuta era stata assegnata all’ufficio davanti al suo dove
lavoravano altre tre signore prossime alla pensione. Anche Ermanno era
prossimo ad andar via per raggiunti limiti d’età ma si comportava come
fosse un ragazzo pieno di ormoni. Del resto una bella donna è sempre
piacevole da guardare e rende interessante anche la più insulsa delle
conversazioni, per questo Ermanno avrebbe preferito che la nuova venuta
fosse diversa.
Sul principio s’indignò con sé stesso per questa considerazione
maschilista. Che diritto aveva lui di giudicare una collega sulla base
dell’aspetto fisico e dell’età? Tanto più che Ermanno non era né giovane
né bello. Ma queste sono le stranezze della mente la quale fa vedere più
i difetti degli altri che i nostri; oppure al contrario, fa sentire
inadeguati anche quando siamo perfettamente normali.
Ermanno si ritirò nel suo ufficio, chiuse la porta e si sedette sulla
poltrona in tessuto beige, incrociò le dita delle mani, poggiò i gomiti
sulla scrivania ed emise un sospiro rassegnato. Era deluso per aver
constatato, ancora una volta, che nella storica fabbrica di aeroplani
Caproni non entrava mai un raggio di sole. Non c’era modo di provare
un’emozione, un brivido, o anche solo una variazione di tonalità che
incrinasse quella grigia e statica quotidianità fatta di rapporti tra
impiegati ingrigiti.
La fabbrica contava circa 50.000 dipendenti ed era in piena attività
perché il Regime aveva bisogno urgente di aerei. L’Italia era entrata in
guerra troppo presto, gli aerei erano insufficienti e bisognava
costruirne di nuovi e sostituire quelli abbattuti. Ancora una volta
l’atavica faciloneria nazionale aveva costretto l’Italia a entrare in
guerra senza essere preparata. Così i soldati partivano per la Campagna
di Russia con le suole di cartone e i sommergibilisti andavano nel
freddo oceano Atlantico con l’abbigliamento leggero adatto al Mare
Nostrum.
Fine del brano di valutazione
Formato: 10 x 14
Pagine: 192
Codice acquisto: 027