Tanto
lieve mi giunge l'azzurra onda
M'incanto a guardare l'opposta sponda
dove verde il bosco nel mar s'affonda
e quel sole che già splende al mattino
a sera sorride ancora al bambino.
Muggia
profuma di resina e mare
di pini di iodio e salmastro odoroso
lo porta il vento per farlo apprezzare.
È qui
che trovo il modo di sognare
è qui che mi perdo nel viale ombroso
dove le cicale stanno a cantare.
Sonetto
Muggia, 12.07.2017
La strada che va da Muggia verso il confine sloveno incontra un portale antico dal quale si accede alla Base Logistica di Muggia.
Lo varcai con emozione e scoprii un parco ospitale con filari di pini lungo il mare e caseggiati del 1600 immersi tra alberi d'alto fusto dove il solo rumore è il canto delle cicale.
Quello che un tempo era l'antico lazzaretto, ora è un piccolo paradiso. Le navi che giungevano dall'Oriente trascorrevano qui la quarantena, ora invece vi si passa un periodo rilassante in un angolo di natura incontaminata. Il luogo che un tempo faceva paura ora è un ambito rifugio.
Sotto il mio sguardo il mare accarezza gli scogli e il vento porta i profumi della verde terra slovena, quella terra che un tempo era Italia.