Antonio d'Abbieri è
Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana, è stato insegnante di
Analisi Matematica in un Liceo Romano, ha lavorato per la Marina
Militare nella Direzione che si occupa della costruzione di navi e
sommergibili. Nella sua lunga e vasta attività ha conosciuto e
collaborato con Ammiragli ai vertici dell'Area Tecnica-Amministrativa
della Marina e ha avuto l'alto onore di collaborare con una persona
straordinaria: un Ammiraglio decorato di Medaglia d'Argento al Valor
Militare e sopravvissuto all'affondamento della Corazzata Roma. Su
di lui ha scritto un libro per ricordare il suo valore.
Infine è un esperto di Privacy, attività per la quale si avvale delle
sue competenze tecniche e giuridiche.
Dopo il Liceo Scientifico e gli studi di Ingegneria
amplia la propria formazione seguendo i corsi universitari di
Giurisprudenza e poi di Economia. Nel contempo segue la sua passione per l'elettronica
digitale che lo porterà, nel 1979, a costruire un personal computer
quand'erano ancora sconosciuti al grande pubblico.
Nel 1985 fonda una società di software e realizza centinaia di
applicativi per il settore gestionale, per la medicina legale e per
l'automazione d'ufficio, lavorando con grandi aziende e con la Pubblica
Amministrazione.
In campo elettronico si appassiona giovanissimo al mondo della radio
costruendo trasmettitori e ricevitori per le bande amatoriali, poi si
dedica all'elettronica digitale e infine alla progettazione di circuiti
a microcontrollore, argomento sul quale ha scritto un libro
teorico-pratico di programmazione in linguaggio "C".
Quando ha ormai 45 anni nasce in lui la passione per la poesia e
la letteratura, passione che lo accompagna ancora.
16 libri;
52 racconti;
oltre 260 sonetti e poesie;
una raccolta di 1250 aforismi;
il testo di 6 canzoni.
Dal 2018 l’autore ha aggiunto al proprio cognome quello di sua madre: Maria Laura Orlando.
È un
gesto delicato per riconoscere pari dignità al mondo femminile e per non
dimenticare che la metà della nostra identità e ricchezza proviene
dalle nostre madri.