Scanno ha gli occhi turchesi, stasera.
La
guardo e mi guarda mentre m’affaccio al muretto
Spando lo sguardo, lento e denso, sui tetti antichi
E
mi sorride, Scanno, come pure sorridono i tetti
L’uno sull’altro appoggiati come fossero tra loro abbracciati
Di certo son l’opera d’un grande ingegno.
Tetti e finestre, vicoli e scale, colonne e portali
scolpiti
Ogni cosa mi parla d’un gusto solenne di questa gente
Per le cose ben fatte, per il bello e per l’arte
Per il piacere di crear cose dalla vita perenne.
Mi strizza l’occhio, Scanno, e vedo ancora quel raggio
turchese
“Salute a te forestiero che sai capire i valori
noi siamo i padri di questi antichi splendori.
Abbiam dato tutto per far bello il paese
Che costruimmo con pietre, amore e sudore abruzzese
È l’anima nostra che vive ancor tra le case”.
Che assorbano i figli la nostra tradizione
ed imparino a vivere e creare con la stessa nostra passione.”
di questo appello tu sia messaggero...”
La luce si spense e la voce sparì
Poi presi una penna, un foglio
Poesia di Antonio d'Abbieri Orlando
Rinvenuta tra i vicoli di Scanno il 13-14
agosto 2003
Scanno è un Paesino incastrato tra le montagne dal clima fresco e piacevole in estate. I vicoli accompagnano il visitatore attento e svelano portali antichi scolpiti nella pietra e dettagli che parlano della passione per il bello e per l'arte. Non a caso qui sopravvive l'arte orafa della filigrana e il ricamo al tombolo. Più lo guardo, Scanno, e più suscita in me emozioni. Un giorno ammirai a lungo i suoi tetti e Lui mi parlò. Ecco una delle mie più belle poesie.